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Viaggiando il più rapidamente possibile, tornai da mia moglie e dai miei figli. In breve, tutte le famiglie shawnee furono avvertite e radunate, e alcuni scorridori furono inviati in avanscoperta. Fu deciso che un gruppo di guerrieri sarebbe rimasto a proteggere le donne e i bambini, mentre un altro sarebbe andato ad uccidere gli assassini cannibali. I fratelli Darke avevano già perpetrato troppo male e suscitato troppo orrore; i Tonkawa appartenevano a un popolo che era nostro acerrimo nemico da quando ci eravamo stabiliti nelle Pianure; e gli uni e gli altri insieme avevano sterminato una famiglia di amici e parenti, che doveva essere vendicata.


Incontrammo i nostri scorridori presso alcune querce enormi, isolate fra le erbe alte: gli assassini avevano compiuto una breve ricognizione nella nostra zona, poi si erano allontanati e avevano fatto perdere le tracce. Pensammo che avessero avuto intenzione di rubare il maggior numero di pelli e di prendere il maggior numero possibile di scalpi, ma che si fossero accorti di essere stati scoperti. Erano così abili a nascondere le orme, che faticammo a rintracciarli, e poi ad inseguirli. Fummo  celeri e silenziosi come civette in volo a caccia di roditori: non si accorsero di essere inseguiti.


Finalmente, una sera, li raggiungemmo mentre si apprestavano a bivaccare presso un'ansa dominata da una rupe boscosa. Nel crepuscolo grigio, i nostri scorridori si allontanarono in ricognizione e noi restammo nascosti intorno al bivacco, pronti all'agguato. I caprimulghi cantavano nel bosco, sulla rupe, lanciando le loro tre note che allietano il riposo del viaggiatore.


In lontananza, alcuni lupi si scambiarono ululati lamentosi. Gli assassini avevano picchettato i cavalli e acceso il fuoco, che gettava la sua luce arancione sul loro bottino ammucchiato: balle di pelli di cervo e di wapiti, viveri, utensili, armi e munizioni. Un Tonkawa attingeva acqua al fiume, Asa Darke cucinava, l'altro Tonkawa tagliava pali per costruire una capanna, Zack e Ezra Darke conversavano e sghignazzavano. Mentre il vento rinforzava e le tenebre si addensavano, i lupi smisero di ululare.


Poco a poco si diffuse una grave quiete. Poi, d'un tratto, si udì l'ululato, lungo, triste, vicino, di un lupo che non era un lupo. Gli assassini rimasero per un attimo immobili ad ascoltare, poi ripresero a mangiare allegramente.


In seguito si udì il miagolio di un coguaro shawnee, che soltanto altri Shawnee potevano distinguere dalla voce di un coguaro felino: gli assassini non vi badarono. Un'altra voce si udì poi nel crepuscolo, mentre cominciava a cadere una pioggia rada e pesante: il canto che sembrava di un caprimulgo in volo sulla prateria, ma era un segnale shawnee.


Preceduti dal vicinissimo mormorio di un caprimulgo in caccia, tornarono i nostri scorridori: una banda di Tonkawa stava arrivando proprio verso il bivacco presso la rupe. Già il suolo tremava sotto gli zoccoli dei loro cavalli. Silenziosi e invisibili come civette che s'involano dopo aver ghermito la preda, ci dileguammo.

 

 

(Continua)

 

 

 

 

 

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