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Publié par Alessandro Zabini




Catene di cespugli irte. Senza sole. Senza carne. Senza oriente. Con poco calore. Gli alberi non hanno chiome, però sono orientati nella direzione perenne del vento, grigia come l’oceano che tace e culla.

In un tempo dimenticato l’oceano strappò questa terra per condurla qui, come appare dagli strappi delle coste meridionali. Anche la terra è orientata nella perenne direzione del vento; non vi sono boschi; una visione profetica; libri e maghi invernali.




Tutto il colore verde è qui.

Le pecore e le polle d’acqua ignorano la pioggerella dopo il temporale che gonfia ritmicamente le onde del vento. Il cielo è umido, clisopompo, e le nubi, come cenci una volta fastosi nella casa in rovina una volta ricca, e sempre il vento che le spinge nella direzione degli alberi sempre protesi oltre.

I cespugli come biscotti d’avorio e di cocco o intarsi quotidiani e ceselli di pizzo che odora di carne che invecchia tranquillamente negli scuri salotti ordinati a perfezione, gentilmente…








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