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Royal-les-Eaux, perhaps
Nessun bisogno di figurarsi e dissolvere misteri. Aria nervosamente molle di pioggia. Tendaggi fitti d’istruzioni. Movenze lente, ardente fragranza di caffè. Centellinare e respirare una rabbia ignota e quindi muovere senza pensare. Fiamma azzurra e uno strano silenzio. Una singolare situazione di pericolo. Caffettiera, scogli e mare, sabbia, luce di pioggia, sentieri di ghiaia nuvolosa, rumore di passi, profilo di sentieri scricchiolanti sporchi di sangue diluito—correndo, capelli che volano lontano. Tavoli abbandonati da tanto tempo.
«Fra scogli e rupi azzurri e bianchi del campeggio, l’osservo, le mani ancora sporche.» Era in corso una partita di sangue. Armi e mani in tasca. Crepuscolo di temporale con remoto mugolio, assolutamente non vedere tuoni senza lampi—nulla. Stormi di parole tuonano rumorosamente. Un bar nel cielo sfolgorante. Una brumosa pozza opalescente di tempo trascorso—e arriva vellutato nella pioggia, contro le sponde, il riverbero di alcune voci. Giocare con impermeabile fosco al Café Society.
«Pioveva una graziosa canzone.» Un suono di passi rapidi provoca la morte. «E vidi un grido acuto e sottile. Rimasi lavato dalla pioggia, immobile, attraverso basse colline.» Alla fine, senza rabbrividire, senza umidità di pioggia limpidissima, nessuna macchia, neppure un refolo di vento gelido—muschio. Soltanto gabbiani volteggianti in vago vocio, lontano, al largo, e fugacemente illuminate, bianche vele tremanti all’orizzonte, nei varchi lasciati in un giorno di pioggia.
«Pioveva una graziosa canzone: Strange Fruit. Rimasi paralizzato.» Una sorta di nota poetica nel cadavere, vibrante di un fremito ebbro, persino febbrile. Una ragazza morta. «Volevo incontrare e ascoltare quella donna. Rimasi lavato dalla pioggia, immobile, attraverso basse colline.» Umidità di pioggia limpidissima, nessuna macchia, neppure un refolo di vento—gelido muschio. Soltanto gabbiani volteggianti in vago vocio, come bianchi avvoltoi …
No Other Memory