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Dopo avere indirizzato Anguselus alla fonte—dopo averlo aiutato a superare il Ponte della Spada—dopo avergli ordinato di uccidere Meleagant, figlio del sacerdote pagano Bademagus—e poiché Anguselus è un neofita, «un’offerta sacrificale» come lo è lei stessa—Ganhumara lo ordina sacerdote, completandone l’iniziazione «in un sacrificio di sangue presso il suo altare»—un rito, non un rapporto sessuale. Anguselus non entra nel suo letto, bensì si accosta al suo altare, e quando la sacerdotessa vestita di verde glielo chiede, allo scopo di «placare gli dèi e rendere il suo servizio accettabile ai loro occhi», versa in offerta un poco del proprio sangue sull’altare di lei, non sul suo letto. Forse la catabasi di Anguselus e la sua offerta di sangue rappresentano, o presentano come risultato, la riconquista e la nuova cristianizzazione, da parte di Arthur, dell’Isola di Man, dove si trovava il Castello del Graal, a cui si giungeva per mezzo del Ponte della Spada, e la liberazione, da parte di Ganhumara, dei prigionieri, ovvero Gualguanus, lo stesso Anguselus, e Perceval. I racconti dei riti celebrati da Ganhumara divengono mitologici perché il mito nasce da un rituale misterioso. Alla fonte, con il pettine e lo specchio, ella abbandona il mondo e la storia per entrare nel mito.







Note

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