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Publié par Alessandro Zabini






Il rapimento è organizzato da re Urien di Gorre e dalla sua regina, Morgue. Mentre Arthur e Ganhumara sono ospiti, in Scozia, nel castello di Anguselus—sostenitore e angelo vendicatore della regina, il quale, però, in quel momento è assente—vi giunge re Urien di Gorre, che avanza pretese sulla regina, forse sostenendo che ella, prima di essere in età da marito, era stata promessa in sposa a lui, oppure a Meleagant, e cioè che i territori di lei gli erano stati promessi, anche se poi Arthur e Merlino avevano costretto il padre di lei a concederla allo stesso Arthur, che così aveva ricevuto in dote, insieme alla Tavola Rotonda, l’isola già appartenuta al padre di lei. Successivamente, Arthur aveva concesso quest’isola, Gorre, o Avalon, ad Urien, oppure questi l’aveva riconquistata.

È una sfida, e Ganhumara l’accetta, perché si tratta di una battaglia che spetta a lei stessa combattere. Proprio per questo Arthur le permette di partire alla testa di una spedizione di guerra. Così la regina viene catturata, e Anguselus, che è responsabile della sua incolumità, rimane disonorato e non può portare a termine «la Cerca del Graal o qualche simile impresa eccezionale».

Dopo il rapimento, durante il viaggio verso occidente e verso il castello del Graal, allorché abbandona il pettine e lo specchio presso la fonte, Gunahumara «entra in un altro spazio e in un altro tempo», giacché il mondo terreno e quello ultraterreno «sono contigui»—e compie una catabasi, iniziando un viaggio parallelo verso l’Aldilà, in cui dovrà celebrare un rito d’iniziazione per Anguselus, in qualità di sacerdotessa psicompompa—una funzione di guida delle anime all’Oltretomba, simile a quella delle «sacerdotesse della più remota antichità, come la Sibilla Cumana».






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N
Farei attenzione non solo al viaggio in se ma anche agli oggetti: "abbandona il pettine e lo specchio presso la fonte"In effetti nell'antichità classica leggere in particolari tipi di specchio era un modo per raggiungere il Mondo Altro (l'aldilà, il futuro, etc.).Di difficile interpretazione è il pettine, ma la fonte come luogo sacro (magari quella dinanzi alle caverne) è ricorrente.Mi viene in mente pure il racconto di Biancaneve e i sette nani, dove la regina cattiva, parla con lo specchio e vede nello specchio...Vabbè non ti ho detto granchè di originale, ma ne approfitto così per un saluto...Nico
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